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2. Cambiamenti in Fedora per Amministratori di Sistema

2.1. Kernel

Fedora 17 fornisce il kernel 3.3.4 .

2.2. Installazione

Modifiche al boot kernel diretto

Ci sono notevoli modifiche quando si installa tramite un avvio diretto kernel come PXE. L'installazione normale da un supporto di installazione non ne è influenzato.
Gli utenti avanzati possono fare uno di tanti tipi di installazioni di rete, che normalmente coinvolge l'impostazione di alcune variabili minime di kernel per eseguire l'installazione. Questa operazione ha subito cambiamenti notevoli in Fedora 17.
In F16, normalmente bisogna solo specificare la posizione del kernel e di initrd, e l'installazione dovrebbe funzionare - kernel/initrd ottiene stage1, e stage1 ottiene stage2.
Con noloader, questo non è più il caso: quando si esegue un boot diretto kernel, bisogna specificare la posizione per lo stage2. In altre parole: fornire repo= o stage2= (oppure inst.repo= o inst.stage2=, come si preferisce), che punta ad un repository. Se l'immagine stage2 si trova su un server ma i pacchetti di installazione sono su qualche altro server, si dovrebbe usare stage2=: repo= dovrebbe essere usato solo se i singoli server contengono tutto il necessario per l'installazione (entrambe le immagini stage2 e tutti i pacchetti da installare). Notare che stage2= si aspetta ancora di vedere un albero di 'repository', non è possibile passare solo il percorso direttamente a l file squashfs.img (che è come stage2= funzionava quando presente in precedenza in F15 e nei precedenti).
Per esempio:
label linux
kernel vmlinuz
append initrd=initrd.img
non è più valido, è necessario specificare repo:
label linux
kernel vmlinuz
append initrd=initrd.img repo=http://dl.fedoraproject.org/pub/fedora/linux/development/17/x86_64/os/
oppure stage2:
label linux
kernel vmlinuz
append initrd=initrd.img stage2=http://my.internal.server/17/x86_64/os/
(oppure un altro mirror valido)

2.3. Sicurezza

2.3.1. Controllo qualità password

Fedora ora possiede una sola libreria configurabile, libpwquality, per il controllo della qualità delle nuove password usate dagli account di sistema. L'intero controllo di qualità di password di sistema fornito da questa libreria viene configurato modificando il file di configurazione /etc/security/pwquality.conf.
Gli sviluppatori che desiderano chiamare questa API dalle proprie applicazioni troveranno la descrizione delle API nel file pwquality.h fornito dal pacchetto libpwquality-devel Viene fornito anche un wrapper python, python-pwquality.

2.3.2. SELinux Deny Ptrace

E' stato aggiunto un nuovo booleano SELinux, deny_ptrace. Si raccomanda agli utenti che non prevedono di fare il debug di applicazioni sulla propria macchina di tenere questo booleano in on. Questo booleano previene ai processi malevoli, oppure agli attacchi, di essere in grado di leggere la memoria degli altri processi usando strumenti di debugging inclusi ptrace e gdb.
Questi attacchi vengono prevenuti anche se il processo malevolo è in esecuzione dall'utente root oppure se stà attaccando un processo in esecuzione con lo stesso contesto SELinux e la stessa etichetta. Per abilitare in modo permanente la protezione fornita dal booleano deny_ptrace, eseguire il seguente comando da root:
# setsebool -P deny_ptrace 1
Per disabilitare la protezione fornita dal booleano deny_ptrace in maniera temporanea, eseguire il seguente comando da root:
# setsebool deny_ptrace 0

2.3.3. Servizi Private /tmp

Alcuni servizi gestiti da systemd sono stati modificati per rendere l'utilizzo delle sue fnzionalità utilizzabili da una cartella /tmp privata. I servizi privilegiati usati in /tmp e /var/tmp erano precedentemente aperti per essere in interferenza con gli utenti non privilegiati, il chè porta ad una potenziale escalation di privilegi. Usando delle cartelle /tmp private per i servizi si previene questo tipo di exploit.
La direttiva aggiunta ai file unità systemd per il servizio modificato è:
[Service]
PrivateTmp=true

2.3.4. Secure Containers

E' stato creato un nuovo strumento, sandbox, per la creazione streamline di contenitori libvirt sicuri. Quando fornito con un eseguibile, sandbox determinea i punti di mount e le informazioni di contenitore libvirt richieste per eseguire l'applicazione in un contenitore. Il contenitore viene quindi lanciato da libvirt con il contesto SELinux che ne previene l'interazione con altri processi sul sistema, inclusi altri contenitori, mentre è ancora in grado di condividere dati di sistema.
Ciò consente all'amministratore di eseguire istanze multiple di un servizio simultaneamente, e nel frattempo prevenire la rottura della macchina host oppure gli altri processi sul sistema, anche se eseguiti come root. Per usare sandbox, installare il pacchetto libvirt-sandbox.
2.3.4.1. krb5-workstation
Fedora 17 aggiorna il sistema di autenticazione Kerberos alla versione 1.10. Questa versione aggiunge il supporto alla modifica delle password tramite NAT ed il supporto alla localizzazione. E' stato aggiunto il comando kswitch per commutare le cache di credenziali. E' stato aggiunto il supporto cache aggiuntivo ad altri comandi. La scelta delle credenziali può essere controllata con il file $HOME/.k5identity.

2.4. File System

2.4.1. Grandi filesystem

Fedora 17 ora supporta i file system maggiori di 16 terabyte sul file system predefinito (ext4). Con l'ultima versione di e2fsprogs, i file system ext4 possono arrivare fino a 100 TB.

2.4.2. Filesystem cifrati

Fedora 17 usa la versione 1.4.1 del pacchetto cryptsetup, che rimuove le chiamate API deprecate. In aggiunta, supporta il piazzamento di intestazioni LUKS su dispositivi separati e la creazione di segmenti cifrati condivisi a non sovrapponibili su un singolo dispositivo.

2.4.3. btrfs

btrfs non è disponibile come file system target durante l'installazione. Questa è una situazione temporanea e verrà risolta in Fedora 18. btrfs è disponibile dopo l'installazione.

2.5. Virtualizzazione

2.5.1. QEMU

L'emulatore open source di macchine virtuali QEMU è stato aggiornato alla versione 1.0. Le caratteristiche di rilievo includono:
  • QEMU adesso supporta la migrazione live di guest in esecuzione.
  • Gli utenti KVM ora sono in grado di eseguire strumenti standard di analisi delle prestazioni all'interno dei guest KVM.
  • QEMU e libvirt adesso supportano lo streaming di immagini. Lo streaming di immagini consente agli amministratori di avviare rapidamente nuove macchine virtuali basandosi su immagini esistenti; le macchine virtuali vengono quindi aggiornate completamente in background durante l'esecuzione.
  • QEMU e KVM supportano un nuovo stack di storage avanzato basato su SCSI, virtio-scsi. Il supporto per questo nuovo stack di storage verrà aggiunto a libvirt in una versione successiva.
La lista completa delle modifiche incluse in questa versione è disponibile in upstream su http://wiki.qemu.org/ChangeLog/1.0.

2.5.2. libvirt

Il kit di strumenti libvirt per l'interazione con le funzionalità di virtualizzazione di vari host è stato aggiornato alla versione 0.9.10. La lista completa delle modifiche incluse in questa versione è disponibile in upstream su http://libvirt.org/news.html.

2.5.3. Gestore di macchine virtuali (virt-manager)

Il gestore di macchine virtuali è stato aggiornato alla versione 0.9.1. Ed oltre a numerose risoluzioni di bug questa versione aggiunge:
  • Supporto per l'aggiunta di reindirizzamenti di dispositivi USB.
  • Aggiunta una opzione per modificare il controllore USB per supportare USB 2.0.
  • Una opzione per specificare il tipo di macchina per guest non x86.
La lista completa delle modifiche incluse in questa versione è disponibile in upstream su http://virt-manager.org/download.html.

2.6. Cloud

2.6.1. CloudStack

Fedora 17 include il pacchetto CloudStack, che fornisce una infrastruttura matura come un servizio piattaforma (IaaS).

2.6.2. OpenNebula

In Fedora 17 OpenNebula è nuovo. OpenNebula fornisce una piattaforma IaaS orientata verso la virtualizzazione dei centri da dati. La gestione dell'ambiente può essere fatta attraverso la linea di comando o interfaccia grafica. La compatibilità con Amazon EC2, la Open Cloud Computing Interface (OCCI) è inclusa.

2.6.3. OpenStack

Fedora 17 include l'ultima versione della suite OpenStack, codice di nome "Essex". In questa nuova versionesono incluse le ultime versioni dell'interfaccia di gestione web ("Horizon") e la rete virtuale ("Quantum"). L'uso di Qpid come alternativa a RabbitMQ per il backend AQMP è nuovo in Fedora 17. In aggiunta, la disponibilità di libguestfs a supportare formati di dischi virtuali multipli rende l'OpenStack di Fedora più flessibile.

2.6.4. Open vSwitch

Fedora 17 include Open vSwitch, uno switch di rete basato su software usato per fornire servizi di rete alle macchine virtuali. Open vSwitch supporta OpenFlow per facilità di gestione.

2.7. Database Server

2.7.1. mysql

Fedora 17 include mysql 5.5.20, aggiornato dalla versione 5.5.14 di Fedora 16.

2.7.2. postgresql

postgresql è stato aggiornato alla versione 9.1.2

Modifiche potenzialmente incompatibili

Se si fa uso della vista information_schema.referential_constraints, oppure se si possiedono colonne di tipo citext, potrebbero essere necessarie delle azioni speciali. Fare riferimento a http://www.postgresql.org/docs/9.1/static/release-9-1-2.html.
Questa è principalmente una versione bugfix.

2.7.3. sqlite

sqlite è stato aggiornato alla versione 3.7.9

Modifiche potenzialmente incompatibili

Se un token di ricerca (al lato destro dell'operatore MATCH) in FTS4 inizia con "^" allora quel token deve essere il primo nel suo campo del documento.
Ci sono molte modifiche e miglioramenti:
  • Grande miglioramento delle prestazioni di CREATE INDEX su tabelle molto grandi.
  • Migliorato il VFS windows per difendersi meglio dalle interferenze dei software antivirus.
  • Migliorata l'ottimizzazione dei query plan quando è presente la parola chiave DISTINCT.
  • Consente l'override di più chiamate di sistema nel VFS unix - per fornire un supporto migliore per le sandbox chromium.
  • Aumentata la dimensione predefinita di una linea cache lookahead da 100 a 128 byte.
  • Miglioramenti al modulo test_quota.c in modo che possa tracciare i file preesistenti.
  • Aggiunte le opzioni SQLITE_DBSTATUS_CACHE_HIT e SQLITE_DBSTATUS_CACHE_MISS all'interfaccia sqlite3_db_status().
  • Rimosso il supporto per SQLITE_ENABLE_STAT2, sostituita dalla più potente opzione SQLITE_ENABLE_STAT3 .
  • Miglioramenti al programma di utility sqlite3_analyzer, che ora include le opzioni --pageinfo e --stats, e supporta anche i multiplexed database.
  • Migliorata l'interfaccia sqlite3_data_count() in modo che possa essere usata per determinare se SQLITE_DONE è stato presente nel prepared statement.
  • Aggiunto il controllo file SQLITE_FCNTL_OVERWRITE tramite il quale il core SQLite indica al VFS che l'attuale transazione sovrascriverà l'intero database.
  • Aumentata la dimensione di allocazione predefinita dell'allocatore di memoria lookaside da 100 a 128 byte.
  • Migliorato il pianificatore di query in modo che possa portare fattori dentro e fuori da espressioni OR nelle preposizioni WHERE in modo da trovare indici migliori.
  • Aggiunta l'opzione a compile-time SQLITE_DIRECT_OVERFLOW_READ, che forza la lettura delle pagine overflow direttamente dal file di database, senza passare per la cache di pagina.
  • Rimossi i limiti di precisione e lunghezza dei valori nelle specifiche del formato della famiglia di routine per il rendering di stringhe sqlite3_mprintf() .

2.8. Demoni di sistema

2.8.1. pciutils

Il pacchetto pciutils, che fornisce strumentiper l'ispezione e la configurazione di dispositivi PCI è stato aggiornato alla versione 3.1.9 in Fedora 17. Questa versione aggiunge il supporto alla lettura di velocità e stato link per l'hardware di generazione 3 PCI Express.

2.8.2. brltty

Fedora 17 include la versione 4.3 di brltty, il demone display per il braille. La versione 4.3 include nuove opzioni di accesso e configurazione così come il supporto per dispositivi aggiuntivi.

2.9. Xorg

2.9.1. Software di rendering per GNOME Shell

L'esperienza GNOME Shell ora è disponibile su tutto l'hardware, inclusi i dispositivi che usano il software rendering. Gli utenti che ancora desiderano usare la modalità fallback di GNOME possono abilitarla manualmente accedendo all'aplet di pannello di controllo Informazioni di Sistema, selezionando Grafica, ed impostando l'opzione Modalità Fallback forzata ad ON.

2.9.2. Supporto multi touch

Il server X e le librerie in Fedora 17 supportano la versione 2.2 dell'estensione XInput, che include il supporto multi touch. Le applicazioni che lo desiderano potranno prendere i vantaggi del supporto multi touch su Fedora.

2.9.3. Supporto allo scorrimento fluido

Il server X aggiornato fornisce anche lo scorrimento fluido per i driver ed i dispositivi che lo supportano. Lo scorrimento dei dati ora viene esportato come valori assiali in aggiunta agli eventi di pressione del tasto legacy. Ciò consente alle applicazioni di tenere conto della velocità e di fornire una esperienza di scorrimento migliore. Come per il multi touch, per avvantaggiarsi del supporto allo scorrimento fluido esso deve essere scritto attivamente nelle applicazioni client stesse.

2.9.4. Driver DRI2

I driver DRI i810, mga, r128, savage, sis, tdfx ed unichrome non sono più supportati, siccome non sono più inclusi in Mesa. L'hardware influenzato include le varianti dei seguenti dispositivi:
  • I chipset delle schede madri Intel i810 e i815
  • Le schede Matrox MGA G200, G400, G450 e G550
  • Le schede ATI Rage 128
  • Le schede S3 Savage 3D e Savage 4
  • I chipset SiS 300, 540, 630 e 730
  • Le schede 3dfx Voodoo 3, Voodoo 4 e Voodoo 5
  • I chipset VIA Unichrome ed Unichrome Pro
Questo hardware ora viene supportato dal driver software 3D llvmpipe che, a differenza dei vecchi driver DRI, espone funzionalità OpenGL 2.x.